La ricchezza geologica dell’Altipiano del Calisio è conosciuta fin dall’antichità dai suoi abitanti e dai signori della vicina Trento. Alcune risorse del sottosuolo hanno avuto un ruolo molto importante nello sviluppo di questo territorio.
Il nome stesso deriva dai giacimenti d’argento coltivati nel Medioevo da minatori di origine germanica, i canòpi, che estraevano il prezioso metallo per conto del Principe Vescovo: con l’argento del Calisio si coniava allora la moneta di Trento. Al loro lavoro dobbiamo il paesaggio lunare che caratterizza l’area centrale dell’Ecomuseo, crivellato da migliaia di pozzi e chilometri di stretti cunicoli. Dal Calisio proviene anche il Rosso Ammonitico, la roccia utilizzata per costruire la città di Trento fin dall’Età romana. I famosi cubetti di Porfido con cui sono lastricate strade e piazze, provengono dal lembo settentrionale dell’Ecomuseo, nel territorio di Albiano e Fornace
Il Porfido, una delle risorse geologiche più importanti dell’Ecomuseo, si è formato circa 280 Milioni di anni fa (nel Permiano), un periodo di grandi sconvolgimenti della crosta terrestre. A seguito di continue eruzioni vulcaniche esplosive si produssero enormi quantità di lave, ceneri e lapilli, che raffreddandosi diedero origine agli spessi depositi di ignimbriti riolitiche (commercialmente chiamate Porfidi) che oggi caratterizzano la Val di Cembra.
La sua stratificazione naturale, conseguenza del rapido raffreddamento del magma, permette di estrarlo in lastre piuttosto sottili, in parte già utilizzabili nell’edilizia. Questa caratteristica ne ha permesso lo sfruttamento in antico (dal XVI secolo), con lo scopo principale di ricavarne lastre per la copertura dei tetti: si trattava però di un’attività limitata, strettamente regolata dal Principe Vescovo che deteneva i diritti sulle cave. Le prime ditte di scavo organizzate nascono solo all’inizio del XX secolo, quando l’utilizzo dell’esplosivo al permetteva di estrarre quantitativi significativi di porfido dalla montagna.
Questa roccia durissima ha presto trovato largo impiego nella realizzazione di pavimentazioni stradali, in particolare sotto forma di cubetti, ed è stata esportata in tutto il mondo.
Nelle cave la prima fase di estrazione avviene con l’esplosivo, in seguito i frammenti ottenuti vengono selezionati e ridotti, prima manualmente, poi con dei macchinari a spacco (es. cubetti) o a taglio (es. grandi blocchi). Una fase fondamentale della lavorazione è la posa, in particolare per quanto riguarda le grandi pavimentazioni a cubetti, come Piazza Duomo a Trento: si tratta di una vera e propria arte grazie alla quale si ottengono disegni geometrici caratteristici adattati alla superficie che si vuole ricoprire.
Il margine settentrionale dell’Altipiano del Monte Calisio, nei comuni di Fornace e Albiano, deve il suo singolare aspetto alla massiccia attività estrattiva degli ultimi decenni, che ha creato immensi gradoni rossicci a strapiombo sulle valli. In questo territorio quello delle cave è il maggior settore economico, ed ha garantito un certo benessere agli abitanti locali. Oggi il comparto sta attraversando un momento difficile a causa della crisi economica internazionale.
Nel centro abitato di Albiano, in uno splendido edificio restaurato, si trova il Museo Casa Porfido. Lo spazio espositivo è nato per promuovere il Porfido del Trentino attraverso un racconto della sua storia, dalla formazione geologica ai primi tentativi di estrazione nel secolo scorso, fino al successo mondiale.
SITO WEB: www.casaporfido.it