L’Altipiano del Monte Calisio è stato da sempre un crocevia di popoli che dalla Valsugana e dal Lagorai raggiungevano la Valle dell’Adige. Le prime testimonianze della presenza dell’uomo nel territorio dell’Ecomuseo risalgono al Mesolitico (10.000 anni fa).
Gli insediamenti si sono diffusi lungo importanti vie di comunicazione nei pressi delle quali sono stati rinvenuti numerosi siti archeologici. Nel Medioevo centrale, l’era dei “canòpi”, furono costruiti numerosi castelli e chiese che punteggiano i piccoli borghi dell’Altipiano. Le tracce dei secoli più recenti si trovano nei molti palazzi storici dai bei portali in Rosso Ammonitico e nelle fortificazioni austroungariche, testimoni della Prima Guerra Mondiale.
Il Giardino dei Ciucioi è un giardino pensile realizzato a metà dell'Ottocento dal visionario imprenditore Tommaso Bortolotti, che si affaccia come una scenografia teatrale sul torrente Avisio, tra Lavis e San Lazzaro di Meano. Il nome deriva dalla storpiatura di “Zum Zoll" = “Al dazio", con riferimento al confine tra Principato vescovile di Trento e Tirolo austriaco che si trovava poco lontano.
Il suo creatore nasce il 5 novembre 1796 durante la ritirata di Napoleone dal Trentino e sarà sempre attivo nel complesso quadro politico dell'epoca, tra occupazione francese, bavarese e annessione al Regno d'Italia. Sostiene la causa dell'autonomia del Tirolo italiano e fa parte di quel ceto dirigente intellettuale, colto e illuminista che si andava formando in quegli anni e che aveva forti commistioni con la massoneria.
Non sappiamo molto della sua misteriosa figura. A Lavis era una cittadino attivo, responsabile antincendio e sindaco dal 1830 al 1832. Il padre era un imprenditore, proprietario di una filanda, e da questo proveniva la disponibilità economica che permise a Tommaso di realizzare il suo sogno.
Il Giardino dei Ciucioi è costituito da una serie di terrazzi artificiali, in parte scavati nella roccia, sui quali si sviluppano originali architetture che richiamano il gusto eclettico della prima metà dell’Ottocento.
Il percorso originale iniziava con una rampa elicoidale alla sommità della quale si trova l’edificio detto Casa del Giardiniere, da cui si accede ai diversi terrazzi. Da qui in poi si incontrano la facciata di una chiesa, un castello con criptoportico, una grotta artificiale, una loggia rinascimentale e persino delle guglie moresche. Il significato di questi simboli è controverso, ma molti lo interpretano come un percorso iniziatico, ispirato agli ideali della massoneria.
Una grande serra, ricostruita come l'originale e simile alle limonaie del Garda, occupa il terrazzo superiore. Non abbiamo purtroppo un elenco del vivaio del Bortolotti, ma sappiamo per certo che coltivava dei limoni e alcune piante esotiche. Oggi nella serra si trovano diverse specie di agrumi, che spargono nell'aria un'intensa fragranza.
Non esistono disegni o progetti: pare proprio che fosse tutto nella testa del visionario e geniale creatore, che morì proprio nel suo giardino cercando di chiudere una finestra della serra, durante un temporale.
Il Giardino dei Ciucioi fu danneggiato durante la Prima Guerra Mondiale e, dopo il passaggio a diversi privati, venne abbandonato.
Nel 1999 è stato acquistato dal Comune di Lavis che ha condotto un accurato restauro restituendolo alla comunità.
Dal 2019 l'Ecomuseo Argentario si occupa delle visite guidate per il pubblico. Tutte le info www.giardinociucioi.it.
Per maggiori informazioni consultate gli interessanti approfondimenti del ilmulo.it
Qui potete trovare i contenuti della mostra GIARDINI RITROVATI – Spazi e caratteri delle architetture verdi in Trentino, curata dalla Soprintendenza ai Beni Culturali della Provincia autonoma di Trento.